Prima Bergamo
Aggressioni sui mezzi pubblici, le più colpite sono le lavoratrici: urge un intervento
L'Eco di Bergamo
Aggressioni su bus e treni: servono più controlli
Trasporto pubblico sempre più aggressioni
Nell’anno 2022 oltre 350 denunce quasi, 1 al giorno
Nel 66% dei casi vittima una lavoratrice
Sono sempre più attuali le notizie di aggressioni sia sui mezzi di trasporto locale sia in prossimità di locali e/o nei centri di aggregazione, la questione sicurezza contiene al suo interno una dimensione più ampia, anche il tema delle molestie a bordo dei mezzi pubblici rappresentano un fenomeno che sta trovando ampia convergenza e sostegno anche e soprattutto da parte dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale in collaborazione con le altre agenzie di trasporto.
Di notevole interesse risulta essere la campagna di sensibilizzazione denominata “Marta” il cui obiettivo è quello di fornire consigli su come comportarsi nel caso ci si ritrovasse ad essere vittime o testimoni di aggressioni, molestie o atti di violenza di gruppo.
Sotto il profilo della tutela del lavoratore tutto ciò non può non rimanere inascoltato, dai dati nazionali riferiti all’anno 2022, solo nel settore ferroviario, la Polizia ha raccolto 355 denunce relative ad aggressioni fisiche ai danni dei lavoratori, in pratica quasi 1 al giorno. Violenze, commesse in genere da giovani tra i 19 e i 30 anni, che vedono nel 66% dei casi come vittima una lavoratrice (fonte Uil Trasporti Nazionale).
E Bergamo non risulta certamente esente da fenomeni di aggressioni al personale viaggiante. Da tempo la Uil Trasporti Bergamo insieme alle altre Sigle Sindacali, hanno richiesto all’agenzia del TPL e alle Aziende coinvolte del settore trasporti di farsi carico di tale problematica.
Si tratta di fenomeni che hanno generato da più parti la richiesta di porre in essere azioni finalizzate alla presa in carico e gestione di tale problematica. Ad oggi sul versante nazionale risulta esservi l’istituzione di un “protocollo per la sicurezza” e l’osservatorio nazionale per la promozione del trasporto pubblico locale e regionale a cui prendono parte rappresentanti dei ministeri, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni datoriali per raccogliere dati e monitorare il fenomeno delle aggressioni.
Si chiedono strumenti e accorgimenti di carattere tecnico-organizzativi come la protezione del posto guida, maggiori presidi di stazioni, treni, terminal bus e fermate, finalizzati a migliorare ulteriormente l’incolumità di lavoratori e dei viaggiatori ed anche specifici contributi per elaborare linee guida come punto di riferimento per dirigenti e lavoratori.
Per il Segretario Generale Territoriale della Uil Trasporti Bergamo Giacomo Ricciardi <<servono misure di contrasto a questo fenomeno a partire dai sistemi di video sorveglianza nelle stazioni e a bordo dei mezzi.
Serve un maggior supporto delle forze dell’ordine e degli enti pubblici e soprattutto inasprire le pene nei confronti degli aggressori>>.
Interviene il Coordinatore Territoriale Uil Bergamo Pasquale Papaianni che ribadisce <<sono fondamentali la salvaguardia e la tutela dei lavoratori in ogni ambito, ancora di più se riguarda un servizio di pubblica utilità. Dai dati forniti dalla struttura nazionale, emergerebbe che il target di aggressori siano maggiormente figure giovani, ciò potrebbe rappresentare l’esistenza di un fenomeno sociale che richiede interventi strutturali su tale versante, anche tramite modelli di carattere sperimentale, finalizzati ad una politica di avvicinamento dei giovani alla cosa pubblica, attaccamento alle istituzioni e sentirsi parte di un territorio con sentimenti identitari >>.