UIL Bergamo

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Comunicato Stampa
Aumento dell’iva

Il 19 dicembre, a Roma, manifestazione organizzata dalla UIL insieme l’associazione dei consumatori ADOC per protestare con il “caro IVA” su prodotti per l’infanzia e igiene intima femminile.
L’aumento dal 5% al 10% della cosiddetta “Tampon Tax” è stato uno dei temi centrali della mobilitazione del sindacato nelle settimane scorse.
Un provvedimento che fa “cassa alle spalle delle donne, dei disabili e degli anziani.
Il Servizio del bilancio del Senato, ha stimato che le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’IVA sono quasi 121 milioni di euro per quel che riguarda i prodotti per l’infanzia e di 41,7 milioni per quel che riguarda i tamponi e gli assorbenti per la protezione dell’igiene femminile e le coppette mestruali.
Un aumento complessivo, quindi, di soli 62,7 milioni di euro, su un totale della manovra economica di 25 miliardi di euro.
Per il Coordinatore di Bergamo Pasquale Papaianni è necessario tutelare la denatalità contribuendo a favorire e promuovere misure che incoraggino e incentivino le nascite, in un territorio nel quale in maniera preponderante occorre fare i conti con il caro vita e con la spirale inflazionistica che ha logorato il potere di acquisto, tra l’altro in un paese in cui la visione del futuro prospetta un forte calo di nascite e una maggiore incidenza di over 65, risulta necessario contribuire a invertire questa spirale che indebolirà anche la forza produttiva del nostro paese.
Va da sé che il tema della Tampon Tax non deve essere relegato a qualcosa di provvisorio che ogni anno viene relegato alla legge di bilancio, ma rappresenta una battaglia di civiltà e di adeguamento strutturale nel territorio.
Per la Segretaria Confederale Uil Ivana Veronese si tratta di Un raddoppio ingiustificato che comporterà per le famiglie con bimbi un aggravio di oltre 300 euro; saranno inoltre colpite dall’aumento dell’Iva anche le famiglie con persone anziane e disabili che utilizzano i medesimi prodotti nonché ovviamente tutte le donne. Altro che sostegno alla maternità e alla libertà delle donne.