SI VA VERSO LO SCIOPERO
Al tavolo delle trattative il Segretario della Uil Fpl di Bergamo
Rossella Buccarello
Tutte le strutture sanitarie bergamasche sono in un momento di difficoltà, comprese quella di Ponte San Pietro, Zingonia, la San Marco di Bergamo e l’Humanitas
Niente accordo, il tentativo di conciliazione sulla sanità privata è sfumato e, in mancanza di un rinnovo del contratto scaduto oramai da 12 anni, si va verso lo sciopero nazionale.
Al tavolo, che si è tenuto ieri, giovedì 11 luglio, al Ministero del Lavoro, erano presenti i rappresentanti di Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) e Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e le Organizzazioni Sindacali. Per la Uil Fpl il Segretario Generale di Bergamo Rossella Buccarello, che da mesi sta seguendo la vertenza a livello nazionale.
La parte datoriale, dopo numerosi tentativi di conciliazione, si è infatti nuovamente rifiutata di avviare la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del personale non medico delle strutture sanitarie associate ad Aiop e Aris.
“Durante l’incontro di ieri non è stato prodotto nessun passo avanti concreto – dichiara Buccarello -. Le risorse per l’aumento contrattuale continuano ad essere rimbalzate tra Regioni e associazioni datoriali. Il contratto necessita di una rivisitazione sia per quanto riguarda la parte economica che dal punto di vista normativo e sociale. Qualora non si creino le condizioni per una vera ripresa del confronto, si andrà verso uno sciopero nazionale“.
Nella provincia di Bergamo la situazione per il personale delle strutture sanitarie comprese quella di Ponte San Pietro, Zingonia, San Marco di Bergamo e l’Humanitas, continuerà a rimanere di difficile gestione. “Attualmente, considerando anche il periodo estivo, c’è una forte carenza di personale che impedisce ai lavoratori di recuperare le ore accumulate aggiuntive – spiega il Segretario Generale della Uil Fpl di Bergamo –. In tali condizioni diventa difficile addirittura rispettare la programmazione dei riposi e questa situazione va a gravare non solo sugli operatori, costretti a far fronte all’emergenza, ma anche sugli ospiti che hanno diritto ad essere curati nel migliore dei modi. Va ricordato che il diritto alla Salute è sancito dalla Costituzione Italiana“.